Si ricorda la trasmissione all’Autorità, entro il 31 gennaio di ogni anno, solo mediante Posta Elettronica Certificata all’indirizzo comunicazioni@pec.anticorruzione.it, un messaggio di PEC attestante l’avvenuto adempimento. Tale messaggio PEC deve riportare obbligatoriamente, nell’apposito Modulo PDF per la comunicazione dell’URL di pubblicazione. (Si precisa che il modulo dovrà essere scaricato e successivamente compilato in locale, quindi allegato alla comunicazione via PEC). Il codice fiscale della Stazione Appaltante e l’URL di pubblicazione del file XML per l’anno in corso.
CONVEGNO – Sicurezza informatica nella transizione al digitale per le PA Locali
Sicurezza informatica nella transizione al digitale per le Pubbliche Amministrazioni Locali
Ore 10:00 Registrazione partecipanti
Ore 10:30 Saluti del Sindaco di Fiano Romano – Dott. Davide Santonastaso
Ore 10:45 Apertura del Presidente del Consiglio Comunale con incarico alla
digitalizzazione – Avv. Barbara Orsi
Ore 11:00 La governance della sicurezza come strumento di contrasto alle minacce informatiche: il caso del Framework Nazionale per la Cybersecurity e la Data Protection – Prof. Leonardo Querzoni, Sapienza Università di Roma e CINI Laboratorio Nazionale di Cyber Security
Ore 11:45 Coffee break
Ore 12:00 Sicurezza informatica nelle PA Locali e transizione al digitale: obblighi normativi e strumenti a disposizione – Dott. Carlo Ciocchetti, TCS – Total Consulting System Srl
Ore 12:30 Conclusioni
E’ obbligatoria la prenotazione: riserva il tuo posto cliccando qui
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Fiano Romano – Programma del 25 novembre 2021
JEREMY RIFKIN : è successo al ForumPA
L’appuntamento annuale tenutosi al Palazzo dei Congressi di Roma, giunto alla sua 27esima edizione , si è confermato il più importante evento di formazione, aggiornamento e confronto della Pubblica Amministrazione.
Noi c’eravamo! Come cittadini interessati alle nuove norme legate al tema dei diritti, della cittadinanza digitale, della trasparenza della PA e, come impresa che da oltre 10 anni è inserita nella grande macchina amministrativa per migliorarne i livelli di funzionamento e l’efficacia dell’operare attraverso i suoi servizi .
La cerimonia d’apertura ha visto protagonista l’economista statunitense Jeremy Rifkin – oltre che scrittore ed attivista, Rifkin è considerato una delle 150 personalità che influiscono maggiormente sull’amministrazione pubblica degli Stati Uniti, conosciuto per le consulenze ad enti e istituzioni pubbliche – che con una lectio magistralis ha alimentato momenti di pensiero , di riflessione e approfondimento su quale debba essere la forma e la sostanza di una PA in grado di cogliere e vincere le sfide per il futuro.
Un futuro tangibile, diretto verso una nuova rivoluzione industriale, la terza per l’esattezza, che parla di digitale, informazione e condivisione , cambiamenti questi che vengono plasmati piuttosto che affrontati.
Rifkin non perde tempo ad evidenziare come il modello di business italiano non funzioni: la problematica risiede nella generale incapacità di vedere all’innovazione non come “valore aggiunto” bensì come riduzione dei costi .
Bisogna comprendere che l’investimento iniziale oggi migliora l’efficientamento e di conseguenza genera un abbassamento dei costi nel tempo, verso la marginalità zero, contrariamente a quanto il passato con le sue grandi rivoluzioni insegna ; uscire pertanto da questo preconcetto consentirebbe una più veloce risposta agli stimoli che società e mercato stanno offrendo.
Quel che emerge è proprio la difficoltà della nostra PA ad accogliere ed attuare un modus operandi che rifletta le dinamiche del cambiamento; i fatti dimostrano come l’amministrazione sia ancora disallineata rispetto alle esigenze di trasformazione e innovazione obbligata dalla realtà socio-economica sebbene se ne riconoscano gli effetti positivi.
Lo slogan circolare dell’evento, offre uno spunto importantissimo : il PAese cambia, cambia la PA .
<< E’ proprio nella società che risiedono le best practices che la PA dovrebbe recepire ed implementare a livello strutturale per restituire poi modelli operativi, evoluti in termini di efficienza aggregata e di economia collaborativa che vadano nell’interesse della collettività >>
I punti affrontati richiamano esigenze da sempre esistite e che oggi meritano maggiore attenzione: la sostenibilità ambientale , la razionalizzazione energetica degli edifici pubblici , la ristrutturazione delle infrastrutture obsolete, l’abbandono del cartaceo in favore della sua trasformazione in dato digitale, sono solo alcuni degli esempi che mirano al completo rinnovamento della PA., il tutto da farsi nell’ottica della sharing economy o economia della condivisione.
Tema centrale questo, quale risposta ai cambiamenti climatici, all’ecosistema in difficoltà, alla distribuzione della ricchezza a dir poco squilibrata e a una crisi economica che non ha dato tregua per anni; essa consiste nelle iniziative basate sui network orizzontali e sulla partecipazione della comunità in opposizione alle istituzioni centralizzate, un’economia quindi generata dall’allocazione ottimizzata e condivisa delle risorse di spazio, tempo, beni e servizi tramite piattaforme digitali gestite mettendo in contatto gli utenti e offrendo servizi ottimizzati.
<< I cambiamenti devono avvenire all’interno , accelerando il processo che va verso l’informatizzazione e le tecnologie digital, e anche i cittadini stessi possono e devono divenire protagonisti di questo processo di innovazione , come cittadini attivi”che partecipano alle decisioni e che “prendano sulle spalle” parte di quel servizio tutto a carico delle PA (attraverso gli open data) evitando ritardi nella documentazione, ad esempio >>.
E’ arrivato il momento di attuare davvero una visione e recepire questo nuovo ciclo economico: le amministrazioni pubbliche , centrali e locali, devono trasformare il proprio approccio ed essere pionieri di un sistema che ,facendo leva sulla rivoluzione digitale e destinando opportunamente le risorse , si doti di fondamenta solide per la costruzione del vantaggio competitivo del presente e del futuro.
SCIA: le novità della nuova disciplina
Semplificazione per la SCIA nella Riforma della PA, con un unico modello valido in tutto il Paese, da presentare , anche in via telematica, ad un unico sportello, che interagirà con le eventuali altre amministrazioni interessate. In pratica, la Segnalazione certificata di inizio attività per lavori edilizi o aprire un’attività d’impresa diventa una mera comunicazione, da accogliere in automatico (purché non servano autorizzazioni espresse). Anzi, l’eventuale richiesta di documentazione aggiuntiva è considerata inadempienza sanzionabile sotto il profilo disciplinare.
Il nuovo modulo unificato a livello nazionale per la SCIA sarà pubblicato sui siti delle pubbliche amministrazioni.
Le novità sono contenute in un decreto legislativo approvato dal Consiglio dei Ministri del 15 giugno nell’ambito dell’attuazione della Riforma della PA (legge 124/2015), in particolare, è stata disciplinata la ricevuta che viene rilasciata a seguito della presentazione di istanze, segnalazioni o comunicazioni; la stessa costituisce comunicazione di avvio del procedimento e deve indicare i termini entro i quali l’amministrazione è tenuta a rispondere oppure scatta il silenzio – assenso dell’amministrazione che equivale ad accoglimento dell’istanza. Nel caso di Scia unica la possibilità di iniziare subito l’attività è circoscritta invece ai casi in cui non siano presupposte autorizzazioni o altri titoli espressi, Il provvedimento di sospensione dell’attività, è limitato ai soli casi di attestazioni non veritiere o di coinvolgimento di interessi sensibili (ambiente paesaggi, e via dicendo).
I modelli e la procedura sono rese uniformi su tutto il territorio nazionale, semplificando così il lavoro dei professionisti che seguono più pratiche e che, al momento, richiedono procedure diverse.
Periodo transitorio questo del 2016 che consente a Regioni ed enti locali di adeguarsi al nuovo regime entro il 1º gennaio 2017 quando le nuove regole sulla SCIA saranno operative.